Anàmnissi .... Elàdha (visitare e vivere in Grecia, sull'isola Eubea)
















Il mio amore per la Grecia, un ricordo struggente!

Non c'è cosa più difficile che raccontare di questa terra e di questo grande popolo, di un amore durato otto anni e poi finito, di un segno che rimarrà per sempre impresso nella mia anima, di posti meravigliosi, del mare azzuro, della magia della lingua, dei pasti molto speziati, del bicchiere d'ouzou con acqua, delle calde temperature. La sua bellezza mi ha stregato!



Per anni mi sono sentito come una palla matta, tanto ho rimbalzato tra coste italiane e greche, questo per dire che raccontare di un’unica esperienza sarebbe un errore. La storia d’amore con la Grecia è frutto di tempo, esperienze e soprattutto tanti viaggi.
Ciò che più mi affascinava era il senso di libertà che respiravo quando caricavo i bagagli sulla macchina o in moto, la stessa libertà che mi spingeva a percorrere via terra un tragitto che avrei potuto compiere in solo due ore salendo a bordo di un aereo . Era bello vedere i paesaggi italiani, la zona degli Appennini nei diversi mesi dell’anno, un caldo insopportabile nei mesi estivi e bellissime montagne innevate in inverno. L’arrivo al porto di Ancona era il primo traguardo, se all’inizio mi sentivo a disagio, preoccupato su dove poter lasciare l’auto in attesa dell’imbarco, con gli anni mi sono affinato e così giunto al porto avevo anche l’opportunità di scendere e passeggiare lungo le banchine. Mi piaceva quel profumo di gasolio, mi ricordava che mi stavo spostando verso nuovi luoghi, nuovi paesaggi e tutto per amore. Le sedici ore di nave non sono state mai un problema, in queste tratte e soprattutto in inverno si trovavano pochi turisti, la maggior parte della persone lo facevano per lavoro e quindi trovandosi sole e dovendo trascorrere sulla nave tutto quel tempo erano molto disposte al dialogo. Trovo interessante la compagnia di gente anziana, e spesso mi mettevo a parlare con coppie sulla settantina, che andavano a trovare i propri figli sposati in terra ellenica, rimanevo ipnotizzato dai loro occhi, da quella luce, quella voglia di vedere una persona cara e da tanto tempo lontana. L’attracco a Patrasso è una liberazione, dopo tanto tempo sulla nave e tanto mare davanti agli occhi, ho bisogno di paesaggi! Le strade greche sono molto lontane dalla qualità italiana ma forse era proprio questa semplicità a trasmettere al mio cuore un sentimento di amore. Paesaggi aridi, terra rossa, foreste devastate dagli incendi, traffico infernale, la Grecia si presenta così ma è proprio questa la sua forza. Negli anni vissuti lì ho avuto la fortuna di poter ammirare posti meravigliosi, conoscere gente ospitale, con un grande cuore e soprattutto un enorme dignità, ma voglio concludere descrivendo quella che è stata e sarà per me l’immagine, l’icona di questa nazione.
“ Un piccolo paese tagliato in due da una strada, arteria principale che unisce la parte nord a quella sud dell’isola; un percentuale auto/camion decisamente a favore di questi ultimi; un manto stradale simile ad una groviera, tempestato da buche; un groviglio di fili della corrente che passando numerosi sopra la mia testa si intrecciano e raccolgono su un enorme palo in legno che svolge il ruolo di centralina; una macchina furgonata di colore rosso trasporta una capra legata alla cabina; tanti negozi di frutta le cui verande arrivano fin la strada; bar di altri tempi con dei vecchietti baffuti che seduti ai tavoli stanno filosofeggiando e bevendo ouzo ed acqua;
questa è la Grecia!”
Ogni giorno ringrazio Dio per avermi fatto vivere un esperienza così meravigliosa!

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Riccardo Agostini per EmozioneAvventura

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