Nelle Terre Estreme - Il libro di Luglio 2011


Jon Krakauer. Nelle Terre Estreme

McCandless parlò spesso con la gente degli Slabs dei suoi piani per l’Alaska. Ogni mattina faceva esercizi di ginnastica cellistenica per prepararsi ai rigori elle foresta e discusse a lingo con Bob, un tecnico autodidatta della sopravvivenza, di strategie per uscire vivi dall’entroterra nordico.
“Quando ci parlò della sua ‘grande odissea in Alaska’, come la chiamava lui” racconta Burres “pensai che gli avesse dato di volta al cervello. Ma sembrava veramente eccitato e non smetteva più di parlarne”
Jon Krakauer

Sorrido quando qualche amico dice che il mio modo di vivere somiglia a quello di Chris McCandless. Lo trovo lusinghiero ed apprezzo il complimento ma mi auguro di vivere più a lungo.
Pubblicato dalla Casa Editrice Corbaccio, questo libro era giunto nel Febbraio 2009 alla sua XI edizione.

Il libro di Luglio è Nelle terre estreme, di Jon Krakauer



L’Autore
Jon Krakauer è nato nel 1954 ed è cresciuto nell’Oregon, dove fin da bambino ha sviluppato la sua passione per la montagna. L’amore per l’estremo lo ha portato a diventare un alpinista professionista di alto livello. Dal 1983 si dedica a tempo piano alla scrittura come giornalista per riviste specializzate e autore di libri di grande successo. Da questo libro è stato tratto il film Into the Wild, scritto e diretto da Sean Penn.

Altri libri dell’autore:
- Aria sottile
- Il silenzio del vento
- In nome del cielo


La Trama
Nell’Aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell’Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo ariivo in Alaska a che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane.


Perchè dovreste leggerlo
Avevo sentito parlare di questa storia e sebbene sapessi che potevo guardarmi la sua riproduzione sul grande schermo, ho preferito rinunciare. Leggere un libro ha un’altro sapore, si riescono ad assaporare molti dettagli che un’immagine non riesce a trasmettere.
Il libro “Nelle Terre Estreme” mi ha fatto riflettere sul bisogno umano di trovare la propria strada, di dare risposta ai tanti interrogativi che affollano la mente, al bisogno di perderci nella vita per ritrovare il nostro cammino.

Vi lascio alcuni passaggi del libro:

27 aprile 1992
Saluti da Fairbanks! Queste saranno le mie ultime righe, Wayne. Sono arrivato due giorni fa ed è stato molto difficile trovare passaggi nello Yukon, ma alla fine ce l’ho fatta lo stesso.
Per favore, rimanda al mittente tutta la mia posta, perchè potrebbe passare molto tempo prima che ritorni al Sud. Se quest’avventura si rivelasse fatale e non dovessi più ricevere mie notizie, sappi che sei un uomo veramente in gamba. Ora mi aspetta la foresta. Alex
Cartolina ricevuta da Wayne Westerberg

A tutti i costi Alex volle lasciare a Jim orologio, pettine e tutto il denaro che possedeva: ottantacinque centesimi in spiccioli. “Non voglio i tuoi soldi” protestò Gallien “e poi io l’orologio ce l’ho già”.
“Guarda che tanto se non lo prendi, lo butto via” ribattè allegramente Alex. “Non voglio sapere che ore sono, che giorno è e neppure dove mi trovo. Non me ne importa niente.”
Prima che il ragazzo lasciasse il pick-up, Jim si allungò sul sedile posteriore, tirò fuori un vecchio paio di stivali di gomma e lo convinse ad accettarli. “Ma gli dissi: ‘metti due paia di calze e i piedi dovrebbero rimanere abbastanza caldi e asciutti’”,
“Quanto ti devo?”
“Non preoccuparti” gli rispose Jim. Poi gli diede un pezzo di carta con il suo numeo di telefono, che Alex infilò con cura in un portafoglio di nylon.
“Se ce la fai a uscirne vivo, chiamami e ti dirò come restituirmeli”

L’11 agosto colpì e mangiò una pernice bianca, il 12 si trascinò fuori dall’autobus in cerca di bacche, non prima però di aver lasciato una richiesta di aiuto nella remota ipotesi che qualcuno si trovasse a passare di lì in sua assenza. Il messaggio scritto in meticoloso stampatello maiuscolo su una pagina strappata dal Taras Bulba di Gogol dice:
S.O.S. Ho bisogno del vostro aiuto. Sono malato, prossimo alla morte, e troppo debole per andarmene a piedi. Sono solo, non è uno scherzo. In nome di dio, vi prego, rimanete per salvarmi. Sono nei dintorni a raccogliere bacche e tornerò stasera. Grazie.

Altri libri interessanti:
  1. Una passeggiata nei boschi – il libro di Giugno 2011
  2. In vespa da Roma a Saigon  – Il libro di Maggio 2011
  3. Pedalando verso est – Il libro di Aprile 2011
  4. Guida al Cammino di Santiago – di Riccardo Agostini



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