In Vespa da Roma a Saigon - Il libro di Maggio 2011


Giorgio Bettinelli. In Vespa da Roma a Saigon

Il primo marzo del 1993, dopo sette mesi esatti da quando ero partito dall'Italia e 24.000 chilometri percorsi, mettevo la Vespa sul cavalletto nella piazza centrale di Ho Minh City, davanti a un chiosco di bibite dove una radiolina gracchiava a volume esasperato le note di una canzone vietnamita, e mi concedevo la prima sigaretta dopo tutto quel tempo, annaffiandone per giunta le boccate con sorsi di birra ghiacciata, quasi per stordirmi dal piacere.
Giorgio Bettinelli

Le coincidenze della vita sono strane. Il giorno in cui terminavo di leggere questo libro, Giorgio Bettinelli se ne andava. Era il 16 Settembre 2008 quando google annunciava la sua prematura ed inattesa scomparsa. Dopo tanto tempo speso nella lettura del libro, dove mi ero immaginato di vederlo in sella sulle strade del mondo, scoprire questa triste realtà è stato difficile. Mi sembrava che se ne fosse andato un amico.

Per il mese di Maggio ho scelto In Vespa. Da Roma a Saigon di Giorgio Bettinelli edito dall'Universale Economica Feltrinelli.




L'Autore
Giorgio Bettinelli. Nato a Crema il 15 Maggio del 1955, scrittore e giornalista, nel luglio del 1992 parte da Roma a bordo di una Vespa e nel marzo del 1993 raggiunge Saigon. Nel 1994-95, sempre in Vespa, copre i 36.00 chilometri che separano l'Alaska dalla Terra del Fuoco. Nel 1995-96, con partenza da Melbourne in Australia, arriva a Città del Capo e percorre in dodici mesi più di 52.000 chilometri. Nel 1997 progetta il viaggio dal Cile alla Tasmania, attraverso Americhe, Siberia, Europa, Africa, Asia e Oceania, per 150.000 Chilometri nell'arco di tre anni.

Altri libri di Giorgio Bettinelli:
- Brum brum. 254.000 chilometri in Vespa
- Rhapsody in black. In vespa dall'Angola allo Yemen
- In vespa oltre l'orizzonte.
- La Cina in Vespa

La Trama
Durante un soggiorno di otto mesi in un villaggio indonesiano, Giorgio Bettinelli riceve in regalo una vecchia Vespa. Fino ad allora non aveva mai guidato un veicolo a due ruote. Si concede un tour per l'Indonesia, Bali, Giava e Sumatra, decide poi di tornare in Italia per intraprendere un viaggio da Roma a Saigon. Parte nel luglio del 1992 e percorre 24.000 chilometri in sette mesi, in un viaggio in solitaria dall'Italia al Vietnam. Da quell'avventura è nato un libro che racconta di strade difficili, di gente difficile, di grandi fatiche ma anche di momenti di sfrenata libertà, di paesaggi indimenticabili e memorabili incontri on the road.

Perché dovreste leggerlo
In Vespa. Da Roma a Saigon è una fusione tra informazioni storico/geografiche ed emozioni. Ci sono dei passaggi che possono suscitare l'interesse del viaggiatore, di colui che si vuole avvicinare alla storia di un paese per conoscerne tradizioni e passato, ma le pagine che Bettinelli ha dedicato alle sue emozioni sono affascinanti. Paura, felicità, gioia, sorpresa, ci sono frasi ricche di sentimenti, sono questi momenti in cui ci si domanda "perché non partire?".

Alcuni passaggi del libro che hanno colpito la mia attenzione:

- In quell'inizio di Marzo del 1993, quando parcheggiavo la Vespa davanti al chiosco di bibite e ritrovavo nella memoria la mia miscela di sapori, il Vietnam non era ancora diventato una destinazione turistica troppo "alla moda"; il Club Med non vi aveva ancora aperto un villaggio con animatori "fracassoni" e feste in costume per il 14 Luglio, e le agenzie di viaggi lo includevano timidamente nei loro programmi.

- Pochi chilometri a sud di Kahta avevamo passato un ponte sull'Eufrate, e quel nome aveva evocato in me un richiamo, come ogni altra volta che l'avevo sentito: l'Eufrate; il Tigri e l'Eufrate, la Mesopotamia! Secondo la leggenda biblica, tra questi due fiumi era situato il giardino dell'Eden, del quale però sembra essere rimasta poca cosa, perlomeno in termini di vegetazione lussureggiante o di rigoglio di frutta e fiori.

- Finché tutto d'un tratto, come una mazzata tra capo e collo, mi trovo disteso a terra con la Vespa che è scivolata lontana da me sprigionando scintille; pieno di sangue mio e non del pan, con un pollice che si gonfia e vista d'occhio, come nei cartoni animati, e mi sembra anestetizzato, come se non mi appartenesse più.


Altri libri:

1) Il Grande Boh!
2) Patagonia Controvento
3) A Capo Nord



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