Qualche tempo fa, sul gruppo di Facebook EmozioneAvventura, ho ricevuto il commento ad un post da parte di un amico. Questo commento é cresciuto fino a diventare un vero e proprio racconto di viaggio.
Leggendolo ho sentito confermato quel messaggio che si ripete ogni volta che sono in viaggio
"Riccardo, la vita é fatta di cose semplici!"
ed ho assaporato la bellezza dell'esperienza
.
Ringrazio Claudio Venturelli per aver permesso la pubblicazione di queste righe che lascio in regalo a tutti i lettori di EmozioneAvventura.
Adesso ... iniziate a sognare!
I ritmi nel deserto del Sahara
di Claudio Venturelli
In viaggio si incontrano persone che riescono a farti pensare oltre ogni immaginazione, animali che sanno indicare la strada, soldati che ... la sbarrano solo perchè hanno un'arma in mano. Però in viaggio spesso si realizzano i sogni e si assaporano profumi che riempiono le nostre narici fissandosi in qualche strana parte del cervello, proteine del ricordo.
Non ho fatto molti viaggi studio ma in quelli in cui mi sono trovato da protagonista ho sempre avuto l'impressione di essere un bravo studente che apprendeva le informazioni fornite da coloro che spesso noi chiamiamo "abitanti dei paesi in via di sviluppo" e rimanevo a bocca aperta per le innumerevoli sorprese.
Una grande emozione è stata la mia prima visita nel deserto dove il rumore del vento e della sabbia che rotolava nella notte senza luci artificiali, lasciavano spazio a tutta la fantasia che nelle nostre città dobbiamo soffocare a causa del caos e dell'inquinamento luminoso. I ritmi nel deserto Sahara, dove sono rifugiati i Saharawi, sono diversi da quelli cui siamo abituati noi, si va a letto presto e ci si alza presto, si lavora sotto un sole cocente e per chi non ci è abituato, come il sottoscritto, è una dura vita, faticosa anche nei piccoli movimenti e attività quotidiane. Però un insegnamento fondamentale e che ha segnato una importante svolta nella mia vita c'è stato: noi che viviamo in case dove non manca nulla o quasi, non sappiamo quanto sia importante l'acqua.
Un piccolo aneddoto.
Dopo una mattinata intera che avevo passato nel deserto mi era venuta una gran sete. Ho chiesto dell'acqua e un Saharawi si è guardato intorno e in un punto del terreno che per me era del tutto simile al resto, lui ha scavato per una cinquantina di centimetri e ha detto:
"non berne molta, bagnati le labbra e tra un po' bevine ancora!"
Insomma aveva trovato l'acqua lì e mi aveva permesso di dissetarmi. Non ho bevuto subito, ero recalcitrante e pensavo che non ne avrei bevuta, mi faceva schifo l'idea di bere acqua piena di terra rossa. Sapevo che dopo qualche ora sarebbero arrivati gli altri del gruppo con una riserva di acqua potabile e avevo pensato che sarebbe stato meglio aspettare. Allo stesso tempo non volevo offendere quella persona così gentile e disponibile.
E se mi avesse fatto male?
Insomma ero molto comabattuto e preoccupato. La mia decisione era quella di non rischiare e quindi ho detto con cortesia che non me la sentivo di bere quell'acqua e che avrei aspettato. Le persone che erano con me si erano guardate e avevano fatto una gran risata rispettando la mia decisione. Avevano preso un piccolo contenitore (tipo quelli che da noi venivano utilizzati nelle latterie per riempire le bottiglie di chi andava ad acquistare il latte) e avevano cominciato a riempirle e a bere con moderazione quell'acqua rossa.
Dopo nemmeno 5 minuti anche io avevo le labbra sporche di sabbia rossa, non avevo resitito e loro si erano fatti di nuovo una gran risata.
Avevo capito in quel momento il vero valore dell'acqua.
Cosa ne dite? Vi é piaciuto il racconto di Claudio?
La prima volta che lo ho letto mi sono incuriosito ed ho cercato informazioni sul web che potessero essere da musa per future esperienze nel deserto del Sahara.
Vi lascio alcuni link interessanti:
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Claudio fu lì nel deserto che diventasti esperto mondiale di zanzare tigri? o nei meandri bui del vecchio seminario alla pineta quando facevi "sega" al liceo con due altri scapestrati par tuo? ;-)))
RispondiEliminaP.B.