EmozioneAvventura: Chamonix Zermatt

Cari amici di Emozione Avventura, in questo post voglio raccontarvi la mia estate trascorsa facendo hiking sui ghiacciai alpini ed inoltre vorrei lasciarvi qualche opinione per ripetere l'esperienza percorrendo a piedi l'itinerario Chamonix Zermatt.
Nei prossimi post vi parlerò

Abbigliamento ideale per hiking sui ghiacciai nel periodo estivo
Sacarponi da alpinismo
Scalare il Monte Bianco con una guida
I rifugi che mi hanno conquistato sulla Chamonix Zermatt

A Maggio ho sofferto una micro frattura alla tibia che mi ha impedito di percorrere il GR11. Quando Ana mi ha proposto "Riccardo perché ad Agosto non facciamo una settimana di hiking percorrendo la Chamonix Zermatt!", non ero convinto di riuscire nell'impresa. Ad ogni modo, fiducioso che 3 mesi di riposo sarebbero stati sufficienti a saldare la frattura e riabilitare i muscoli, ho accettato la proposta.
Ero emozionato alla sola idea di camminare su un ghiacciaio ed avventurarmi in una scalata.

Anche in questa avventura sono rimasto affascinato dalla bellezza dei paesaggi, ipnotizzato dalla tranquillità dei rifugi e il brivido generato da qualche fuori programma che ha resto più frizzante questo viaggio.

La bellezza dei paesaggi - Chamonix Zermatt

Ti guardi attorno e vedi una distesa di ghiaccio e neve interrotta solamente da alte punte di roccia che come per incanto nascono dal suolo e si lanciano verso l'immensità del cielo.
Azzurro, bianco e marrone sono i tre colori che ti accompagnano ad ogni passo, gli unici punti di riferimento per muoverti in questo bellissimo paradiso.
È strano sentire il caldo sole estivo che ti brucia la pelle mentre i tuoi piedi calpestano un freddo ghiacciaio.
Non siamo i soli a godere di questa meraviglia, ogni tanto lungo l'itinerario ci incrociamo con piccole carovane di escursionisti che come noi camminano l'uno dietro l'altro assicurati da una corda

La tranquillità dei rifugi - Chamonix Zermatt

Su questo itinerario sono molti i rifugi in cui è possibile riposare ma sono stati quelli più remoti ed isolati a farmi innamorare. Uno in particolare, perduto tra le montagne, senza acqua e con un bagno molto spartano che emanava un fortissimo odore. Un rifugio perso tra i ghiacciai, con 20 posti letto, una piccola cucina ed una simpatica gestrice che ci ha deliziato il palato con piatti semplici ma carichi di calorie.
Nel silenzio di quel posto ritrovi te stesso, inizi ad ascoltarti e scopri il legame con la terra e gli animali che la popolano. È stato sorprendente vedere avvicinarsi al rifugio uno stambecco con corna enormi, vedere che non temeva la presenza dell'uomo, così come degli uccelli che venivano a beccare il cibo dal nostro piatto.

Il brivido - Chemonix Zermatt

Credo che il momento in cui ci sentiamo più vivi è quando siamo coscienti che la nostra vita è in pericolo.
Sapevo che camminare su un ghiacciaio comportasse dei rischi. Quando avevo accettato di mettermi in marcia sulla Chamonix Zermatt avevo firmato un foglio dove mi rendevo responsabile di quello che sarebbe potuto accadere. È stato strano firmare questo foglio "io sono responsabile della mia vita" ma alla fine ho pensato che questo è ciò che faccio ogni giorno con le mie scelte.
Uno, due, tre passi e poi un salto nel vuoto.
Vi assicuro che non è piacevole sentirsi mancare la neve da sotto i piedi e trovasi sospesi nel vuoto e sostenuti dalla sola forza delle vostre braccia e da due corde attaccate ai compagni di avventura.
I miei 95Kg sommati ai 15Kg di equipaggiamento sono bastati a rompere il ponte di neve su cui stavo camminando e farmi cadere in un pozzo di ghiaccio di cui non vedevo il fondo.
Il segreto in questi casi? Calma e sangue freddo!