Capo Nord in bicicletta - di Marco Cambini




Se state pensando di organizzare un viaggio a Capo Nord in bicicletta in questo articolo troverete informazioni interessanti lasciate da Marco Cambini, un amico del blog EmozioneAvventura.


Marco il 29 Luglio 2012 ha portato a termine questo fantastico viaggio ed ho avuto il piacere di ricevere una foto ed alcune notizie.
Ci siamo conosciuti un anno fa quando lui era alla ricerca di informazioni che potessero accompagnalro a capo nord in bicicletta. La nostra corrispondenza è andata avanti fino a quando non a deciso di partire, al suo ritorno mi ha scritto qualche riga che vorrei condividere con voi.
Ciao Riccardo, eccomi a te, sono ben ritornato da Nordkapp. 4871 km da pontassieve a NordKapp, con piccola deviazione alle isole lofoten. Germania sempre sotto la pioggia, salto la danimarca ma dalla norvegia in poi il tempo è stato un po cattivello. L'ultimi 13 km dal camping a nordkapp sono stati un inferno, il vento fortissimo e gelido, la pioggia a raffiche e nebbia. Sarebbe stato bello poter scattare foto su foto e pensavo anche ad una piccola videata ma solo alcune foto e panorama zero.
Voglio lasciarti una mia "verità": "quando mi dicevano che ci vuole allenamento per andare in bici fin laggiù rispondevo che qualsiasi persona l'avrebbe potuto faree, anche a 20 km al giorno sicuramente dopo 2 anni avrebbe raggiunto la meta. Ti dico invece che non è vero se il viaggio lo fai dormendo tutti i giorni (per oltre 50 giorni e 50 campeggi), nella tenda. E' durissimo continuare ad aprire e chiudere la tenda quando piove, quando nei campeggi arrivi alle 20 8ricordiamoci che i campeggi tedeschi e specie quelli norvegesi non sono come i nostri , da signori, sono, come è giusto che siano, secondo me, essenziali.
Se arrivi dopo 7 8 ore sotto la pioggia (ed ha quasi sempre piovuto, e trovi un bell'albergo che ti accoglie ed un letto per riposarci e, se devi andare al bagno lo hai in camera, allora si che puoi fare anche ikl giro del mondo, le gambe contano solo quando cìè una salita dura, però puoi sempre scendere e fartela a piedi.
Un abbraccio
marco "il livornese"
la foto è rappresentativa di tante cose
Ciao Marco

ben tornato a casa, è un piacere risentirti!
Ho visto la foto sotto il globo di capo nord e volevo farti i miei complimenti per aver portato a termine questa bella avventura.
Io credo che la magia di un viaggio stia proprio in questo, doversi affidare al tempo, alle intemperie, ai campeggi e cercare di gestire al meglio ogni difficoltà.
Ad ogni modo ti assicuro che se si facessero 20 km al giorno non sarebbe un problema montare la tenda e riposare ;) occhiolino

Ti ringrazio per avermi mandato il tuo riassunto di viaggio, se non ti dispiace vorrei poterlo pubblicare sul blog. Se tu hai una pagina web la possiamo collegare con un link.
Ad ogni modo ho qualche curiosità.
Ciao Riccardo, penso che riuscirò a rispondere ad ogni tua domanda e per primo, ovviamente senza polemizzare, vorrei spiegarmi meglio per cosa intendo dire riguardo alla tenda ogni giorno.
sai almeno quanto me cosa vuol dire piazzare la tenda quando piove e sai bene cosa vuol dire riporla al mattino, quando piove. Ecco io ti dico che se lo fai per tanti giorni di seguito ( per me sono stati 50), diventa la cosa più dura da superare perchè, in quelle condizioni, non c'è la gioia di dire .........E vai, ci stiamo avvicinando alla meta, c'è invece la preoccupazione di non far bagnare la tenda dentro, c'è la preoccupazione che piove la notte e quando vai al bagno e rientri è sempre di corsa e non ti godi neanche il risveglio. Credimi, sia a me che al mio compagno di viaggio, torinese, questo cosa ci ha penalizzato.
Al contrario, pedalare sotto la pioggia ma arrivare in un albergo, preoccupazione zero, cenare al ristorante, preoccupazione zero (e non nei campeggio tedeschi, danesi e norvegesi dove spessissimo non esiste neanche una stanza per stare al coperto se non una cucinetta con due fornelli).
Metti tutto quello che vuoi sul tuo blog.
a presto!!!
marco

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